Scientia, Philosophia et otia

Sul ‘reale’ rapporto tra Scienza (moderna, ovviamente!) e Filosofia potrebbe non esser fuori luogo una ‘considerazione’ poco più che letteraria in riferimento alla concezione degli Antichi circa la necessità per poter esercitare il proprio ‘amore’ per la ‘sofia’ di “NON aver NULLA da FARE“: l’otium che ricorre in tanta letteratura latina come la condicio sine qua non il philosophus non può ‘esercitare’ la propria attività.

A tale otium si contrapponeva il neg-otium: l’attività che il resto del mondo -stretto dalla contingente necessità (di mangiare quasi tutti i giorni)- era costretto ad esercitare… manibus utentibus
Un volgarissimo “facere“, assolutamente inadatto alle vette della riflessione (e ‘conoscenza’) umana che solo i sapientes et philosophi potevano permettersi di fare (sulle spalle del resto del mondo: servitù e schiavi)!

Non di meno a tale sophia/sapientia si affiancarono le Artes (del Trivium e del Quadrivium) tutte ancora (e solo) connesse alla parola… musica compresa.

Techne e mechanica erano per tutti gli altri… i poveracci che dovevano fare ogni giorno i conti con la (dura) realtà manibus utentibius

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In effetti ieri ho preso in mano un ‘saggio introduttorio’ ad un libro dal titolo ‘torvo’ (per il mio punto di vista), l’ho sfogliato (con le mani…) ma non ho potuto resistere a prendere subito ‘in mano’ carta e penna e stendere la lista delle citazioni portate dall’autore per ‘sostenere’ il  proprio discorso…
Un’attività (=cosa che si FA) assolutamente inevitabile per un approccio scientifico e non solo emozionale.
Dopo pochi minuti avevo già a disposizione la ‘TAC’ del testo (=un bella tabella con scritto tutto):
– 79 pagine di cui 21 senza una sola citazione;
– la citazione più recente (non annessa la testo ‘introdotto’ [=’politica’]) è del 2003;
– 4 sole citazioni (non ‘politiche’) di opere oltre il 2000;
– sono citati gli autori più disparati e disomogenei;
– ignorando pesantemente la quasi totalità della dottrina degli ultimi 30 anni sul tema.

…certo: non è molto. Ma non l’ho ancora letto …e le mani mi hanno già aperto la strada!

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